Samsung Galaxy Z Fold Ultra: pieghevole sì, ma finalmente utile?

Samsung rilancia: dopo le critiche al Galaxy Z Fold6, l’azienda prepara un modello “Ultra” per convincere gli scettici. Il vero ostacolo però potrebbe non essere l’hardware.

Samsung Galaxy Z Fold Ultra
Samsung Galaxy Z Fold Ultra

Nel mondo affascinante ma ancora acerbo degli smartphone pieghevoli, Samsung sembra pronta a fare un passo in più. Dopo aver raccolto malumori e feedback negativi sul Galaxy Z Fold6, il colosso sudcoreano ha lasciato intendere, attraverso un post ufficiale su Samsung Newsroom, che una versione “Ultra” della linea Fold è in arrivo. Un dispositivo pensato per alzare ancora l’asticella, ma che dovrà affrontare non solo le sfide tecniche, quanto soprattutto una domanda di fondo: vale davvero la pena spendere oltre 2.000 euro per un pieghevole?

Le critiche al Fold6: un flagship costoso con troppi compromessi

Chi ha provato il Galaxy Z Fold6 sa che si tratta di un device avveniristico ma non perfetto. Due sono i punti deboli evidenziati dalla community tech:

  • Il comparto fotografico, considerato poco competitivo rispetto ad altri top di gamma
  • Lo schermo esterno, giudicato troppo stretto per un uso quotidiano agevole

In sintesi, molti utenti faticano a giustificare il prezzo elevato del Fold6 a fronte di questi limiti. Un pieghevole, dicono, non può chiedere compromessi su elementi essenziali. Ed è da qui che nasce l’idea del Galaxy Z Fold Ultra, pensato per soddisfare proprio queste richieste.

La risposta di Samsung: più schermo, più fotocamera, più AI

Nella visione illustrata da Samsung, il nuovo Fold Ultra non sarà solo una versione “potenziata” del Fold tradizionale, ma un’esperienza d’uso completamente ripensata. Si parla di:

  • Display interni più ampi, pensati per un multitasking reale
  • Sistema fotografico migliorato, all’altezza dei flagship veri
  • Galaxy AI integrata, per trasformare il telefono in un assistente personale sempre più intelligente

Un esempio? Un utente che torna dal lavoro completando un’email sul display interno, per poi passare con disinvoltura a immortalare la serata con una fotocamera di qualità. Tutto con il supporto dell’intelligenza artificiale.

Ma questa visione, per ora, resta un progetto su carta.

Fold Ultra: rivoluzione o semplice rebranding?

Un dubbio legittimo aleggia tra gli appassionati: il Fold Ultra sarà davvero un nuovo modello, magari posizionato sopra l’ipotetico Galaxy Z Fold7? Oppure si tratta solo di una strategia di rebranding per rilanciare una linea che, al netto dell’innovazione, fatica ancora a convincere il grande pubblico?

Samsung non ha ancora svelato i dettagli, ma quello che è certo è che la sfida è altissima: convincere più persone a spendere ancora di più per uno smartphone che, ad oggi, resta di nicchia.

Il problema non è (solo) l’hardware

Va detto: il Fold6 ha un sensore principale da 50 MP che, sulla carta, non è affatto male. Eppure, il vero ostacolo all’adozione dei pieghevoli non sembra essere la qualità della fotocamera o la scheda tecnica, ma l’esperienza d’uso.

Chi spende cifre simili vuole un dispositivo che cambi davvero il modo di usare uno smartphone. Il grande display interno deve significare più produttività, più comfort, più libertà. Se questo non accade, neanche l’Ultra più avanzato potrà fare la differenza.

Il ruolo chiave della Galaxy AI

Ed è qui che entra in gioco la Galaxy AI: un’alleata invisibile, che promette di adattarsi al nostro modo di vivere, anticipare le esigenze, suggerire azioni. Samsung punta molto su questo elemento, cercando di spostare il focus dall’hardware al valore aggiunto dell’intelligenza artificiale. Ma sarà sufficiente?

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Luca Marinelli è un esperto di informatica e tecnologia consumer con oltre 15 anni di esperienza nel settore. Ha collaborato con testate online, blog tech e startup digitali, occupandosi di recensioni, guide all’acquisto e approfondimenti su dispositivi smart, elettronica e sicurezza informatica. Appassionato di innovazione e nuovi trend, oggi si dedica alla divulgazione tech per aiutare i lettori a fare scelte consapevoli nel mondo digitale.